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| CITAZIONE (misterio5 @ 15/6/2023, 08:36) Io e doronjo sama ci siamo uniti per scrivere questa storiella chi ci vuole sfidare vi aspettiamo !
Ecco la storia :
In gabbia. Chiusa in gabbia e' la sensazione che ricordo da quando ho un ricordo .La sensazione fisica di essere costretta a dire , fare certamente non baciare cose e persone che sentivo profondamente a me non affini .Un lungo continuo elenco , che andava ovviamente mandato a memoria la sera, prima del sonno o al mattino , come viatico per la nuova giornata di gabbia che iddio mandava in terra .In quei primi giorni lontani, quando le ali nervose dell' infanzia sbattevano frementi contro l'acciaio di solide sbarre forgiate nei principi del senso comune di una sana e casta educazione in cui tutti avevano il diritto di inserire norme e pratiche di perbenismo spiccio , norme sempre e costantemente violate dalle azioni, adducendo scuse intenzioni, spiegazioni che avevano l'unico scopo di mettere su piani diversi gli adulti e noi, bambini , ma sopra a tutto me , che risultavo sempre affondata al piano ignobile dello splendido palazzo tutta facciata e niente sostanza della mia famiglia. La mia unica consolazione di quel tempo erano i baci. Baci al mattino e baci alla sera prima di dormire. Accompagnati da un tea tiepido al gusto di tiglio. Come si può sotto intendere si trattava di dolcetti e non di espressioni carnali o materne o paterne o di chicchessia.Baci di dama, chiamati così forse per la forma che richiama due labbra con in mezzo una lingua al cioccolato. Su questi dolcetti era imperniato il risveglio e la buonanotte ,il resto del giorno viveva anzi sopravviveva a cervello spento, una macchina che in automatico avanzava come automa spinta solo dal ricordo dell'aroma delizioso dei baci . In realtà la mia unica consolazione non era unica. E del resto come sarei potuta sopravvivere senza il solletico. Il solletico la mia unica essenza che mi permetteva di sopravvivere chiusa nella gabbia che mi teneva stretta fra le sue sbarre strette. Macchina perfetta che mi faceva ridere e baciare sensazioni nuove della mia vita e questo mi dava forza di sopravvivere in un mondo che non capisce ancora che il solletico è la mia vita. Le ali della vita permettono di ridere , vivere e sorridere perché il solletico è una sensazione che crea gioia anche se sei chiuso in una gabbia. I baci erano una consolazione quando ero chiusa in gabbia ma appena arrivò il solletico non volevo più uscire per poter non smettere più di ridere visto che in questo mondo non ride più come prima. Ridere come prima era la cosa più bella per me ma sapevo che prima o poi dovevo uscire dalla gabbia e vivere la vita di ogni giorno . Ma che bella! Devo recuperare un bel po' di arretrati...
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