| Facendo aperitivo con un'utente di un altro forum, è venuta fuori una bella riflessione sul Tickling.
Rispetto ad altre pratiche, il Tickling è marginalizzato nel BDSM, al punto che ci sono puristi che non lo considerano parte di questo pur ampio calderone, e che persino nel libro di Ayzad non viene menzionato.
Eppure, si tratta di una vera e propria tortura, soprattutto se applicato in certi modi. Tanto è vero che molte sub si sottopongono volentieri a pratiche all'apparenza ben più brutali, ma spesso si rifiutano in modo categorico di farsi fare il solletico, fosse anche in modo soft.
Ora, ci siamo chiesti perché nonostante le sue caratteristiche, il Tickling sembri stare quasi su un piano a parte rispetto a tutte le (altre) pratiche del BDSM.
Una ragione, probabilmente, sta nel fatto che il Tickling è ambiguo in molte sue forme. Il solletico può essere fatto per gioco in molti contesti sociali, alla luce del sole e persino ai bambini, senza generare sospetti negli altri. Situazione ben diversa dallo spanking, dal bondage e da tutte le altre forme di dominazione-sottomissione.
Questa caratteristica, se da un lato permette a chi è acceso dal solletico di sfogare alcune sue pulsioni nel quotidiano, dall'altro nega tutto ciò che è BDSM: consapevolezza e consenso.
Questa ambiguità funge in molti casi come una valvola di sfogo, per cui l'amante del Tickling non giunge mai a una pressione tale da spingerlo a rivelarsi e a condividere in modo più autentico i suoi desideri.
Ci si muove, spesso, nell'ombra. Inoltre, il fatto di "applicarlo" a contesti non erotici (pur provando di nascosto, in molti casi, un compiacimento che è erotico eccome) rende di volta in volta sempre più difficile uscire allo scoperto. Cosa penserebbero gli altri, a cui magari lo abbiamo fatto, se scoprissero che quello a cui partecipavano come un gioco innocente era un atto di natura sessuale? Si sentirebbero quasi certamente violati, e ci punterebbero il dito contro.
Una possibile soluzione (ma non l'unica, semplicemente quella che mi sono dato io) è quella di tracciare una linea netta fra ciò che è il solletico e ciò che è il Tickling. Contesti, setting, strumenti, intensità, nudità, contenzioni: tutto rimanda a qualcosa di ben diverso dal gioco infantile, non solo nelle sensazioni, che sono intime e quindi occultabili, ma nell'esecuzione.
Questo discorso non ha un vero e proprio filo logico, ma spero possa dare il via a una discussione più articolata su un argomento, a mio avviso, molto poco considerato.
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